Benvenuto al Nuovo Blog di Rosellina!

Benvenuti nel mio blog! Lasciate i vostri commenti, sarò felice di rispondervi!!!




lunedì 17 dicembre 2012

Storia del presepe e dell'albero di Natale


Storia del presepe

              



La parola presepe deriva dal latino “Praesepe “ che significava letteralmente stalla, mangiatoia e rappresenta una raffigurazione rievocativa e realistica della natività di Gesù. La prima ricostruzione della scena del presepe si attribuisce a S. Francesco nel 1223. La consuetudine di allestire presepi nelle chiese si diffuse nel 1400 a partire dal Regno di Napoli, allargandosi in seguito in tutto il meridione. Intorno al 1500 nasce la cultura del presepe popolare ad opera di S. Gaetano di Thiene il quale diede un decisivo impulso all’ammissione di personaggi secondari vestiti sia secondo le fogge antiche sia dell’epoca a lui coeva. La nascita del “Figurinaio”, cioè del creatore di statuette avviene sotto il regno di Carlo III . La tradizione presepistica siciliana predilige l’utilizzo della terracotta come materiale per la realizzazione di presepi i quali vengono ormai riconosciuti come vere e proprie opere d’arte.


Storia dell'albero di Natale






In un remoto villaggio di campagna, la Vigilia di Natale, un bambino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino, come voleva la tradizione, nella notte Santa. 
Si attardò più del previsto e, sopraggiunta l'oscurità, non seppe ritrovare la strada per tornare a casa. Per giunta incominciò a cadere una fitta nevicata. 
Il bimbo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare.
Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete.
Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.
La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani. 
Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.

In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno. 
Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra. 

sabato 15 dicembre 2012

Leggenda del panettone e del pandoro


La leggenda del Panettone



Si narra che alla vigilia di Natale, nella corte del Duca Ludovico il Moro, Signore di Milano, si tenne un gran pranzo.
Per quell’occasione il capo della cucina aveva predisposto un dolce particolare, degno di chiudere con successo il fastoso banchetto. Accortosi che il dolce era bruciato durante la cottura, il panico colse l'intera cucina. Per rimediare alla mancanza, uno sguattero della cucina, detto Toni, propose un dolce che aveva preparato per sé, usando degli ingredienti che aveva trovato a disposizione tra gli avanzi della precedente preparazione.
Il capo cuoco, non avendo altro da scegliere, decise di rischiare il tutto per tutto, servendo l'unico dolce che aveva a disposizione. Un "pane dolce" inconsueto fu presentato agli invitati del Duca, profumato di frutta candita e burro, con una cupola ben brunita, fu accolto da fragorosi applausi e, in un istante, andò a ruba. Un coro di lodi si levò unanime e gli ospiti chiesero al padrone di conoscere il nome e l’autore di questo straordinario pane dolce. Toni si fece avanti dicendo di non avergli ancora dato nessun nome.
Il Duca allora lo battezzò con il nome del suo creatore e da quel momento tutti mangiano e festeggiano con il "pan del Toni", ossia il panettone, famoso ormai in tutto il mondo.

                                            Storia del Pandoro


Oggi il Pandoro contende la leadership del dolce natalizio al meneghino Panettone. È sicuramente divenuto, a detta di molti, il dolce di Natale per antonomasia. Il suo nome deriva, molto probabilmente, dal caratteristico colore giallo oro del suo impasto.
Del Pandoro si comincia ad aver traccia verso la fine dell’800, anche se notizie sulla sua leggenda hanno origini molto lontane. Se i più incalliti esterofili lo fanno il parente italiano della nobile brioche francese (nobile perché per più di 300 anni è stato il dessert delle corti d’oltralpe), di certo è che la sua origine è tutta veneta e molto probabilmente rinascimentale. Sembra infatti, che nelle aristocratiche cucine della Repubblica Veneta del ‘700 si producesse un dolce a forma conica chiamato “Pan de Oro”. Gli amanti e nostalgici del Regno Austroungarico di Franz Josef sostengono a loro volta che l’origine del Pandoro non sia altro che la rivisitazione del “Pane di Vienna”. Forse, fra le varie versioni della nascita del biondo Pandoro, la più attendibile è quella austroungarica. Infatti, nel 1800 i pasticceri più rinomati, sopratutto nel lombardo-veneto, erano quelli austriaci. Tant’è che nella nostra città ve ne era un numero considerevole nelle pasticcerie del centro cittadino. Molto probabilmente i raffinati pasticceri viennesi avevano conosciuto il “Nadalin”, un dolce a forma di stella che veniva consumato appunto a Natale. Il suo aspetto era, come abbiamo già detto, a forma di stella, decorato nella parte superiore con dadetti di dolce secco, zucchero, pinoli e liquore all’anice.
Quindi grazie un po’ alla leggenda, grazie un po’ alla realtà, sta di fatto che il Pandoro troneggia sul desco di tutte le famiglie veronesi, e del resto d’Italia, nella festa più bella dell’anno: il Natale.
Personalmente piace il pandoro e voi? Cosa vi preferite, il panettone o il pandoro?